Entro la fine dell'anno in corso, all'aeroporto internazionale di Tashkent e alla stazione ferroviaria centrale (settentrionale) verranno installati distributori automatici specializzati per la consegna di test rapidi per la rilevazione di anticorpi dell'HIV. Lo riporta «Gazeta.uz» citando il direttore del Centro repubblicano per la lotta contro l'HIV, Bakhrom Igamberdiev.
A suo dire, i dispositivi consentiranno ai cittadini in arrivo di ricevere gratuitamente test rapidi salivari per l'uso autonomo a casa. La procedura è completamente volontaria e relativamente anonima. Per ricevere la confezione con il test è necessario scansionare il passaporto, ma questo requisito è stato introdotto esclusivamente per limitare la distribuzione (non più di un kit a persona). Secondo il capo del dipartimento del Centro HIV, Farrukh Khamroyev, il sistema avrà accesso solo alle informazioni sul sesso e l'età del cittadino, mentre i dati personali rimarranno riservati.
L'introduzione dei distributori di test, per ora in modalità pilota, mira ad aumentare la copertura diagnostica tra i gruppi a rischio, in primo luogo i lavoratori migranti, che raramente si rivolgono a strutture mediche specializzate. Secondo le statistiche ufficiali, in Uzbekistan vengono rilevati ogni anno 3000-4000 nuovi casi di infezione, di cui il 30-35% riguarda cittadini rientrati dalla migrazione lavorativa. La principale via di trasmissione dell'infezione (quasi l'80% dei casi) rimane il contatto sessuale, e il gruppo di età vulnerabile è costituito da persone di età compresa tra 30 e 49 anni.
Il progetto viene realizzato in base a un accordo con le società Uzbekistan Airports e «O'zbekiston temir yo'llari» («Ferrovie dell'Uzbekistan»). Se sarà ritenuto di successo, i distributori di test verranno installati anche in altre regioni del paese.
I dipendenti del Centro HIV hanno sottolineato l'importanza della diagnosi tempestiva, ma hanno ricordato che gli anticorpi dell'HIV non compaiono immediatamente nell'organismo, ma in un periodo che va da due settimane a diversi mesi dopo l'infezione.
Nell'agosto di quest'anno, il Senato dell'Oliy Majlis ha approvato una legge che introduce l'obbligo di esame medico per l'HIV per i cittadini che sono stati all'estero per più di 90 giorni (il documento non è ancora entrato in vigore, poiché non è stato ancora firmato dal presidente). Il requisito si applicherà ai cittadini dell'Uzbekistan, nonché agli stranieri e agli apolidi residenti stabilmente nella repubblica o che vi si recano per lavoro. Il rilevamento di HIV/HIV o tubercolosi negli stranieri diventerà ufficialmente motivo di rifiuto del rilascio di permessi di lavoro in Uzbekistan.
